di Redazione – 17 Febbraio 2023 – 20:24
C’è una nostra grande Comunità, sottoutilizzata, a Toronto, Buenos Aires, New York, Sydney e 84 Camere di Commercio all’estero – Intervista esclusiva al delegato della Lega per i rapporti con gli italiani d’Argentina, in Italia per votare alle regionali e per incontrare i vertici del partito –
Se la Montagna-Lega non va da Maometto-Bomrad, ribattezzato dai suoi simpatizzanti in Argentina e Sudamerica, 007 “Bond-rad”, è Maometto-Bomrad che va alla Montagna-Lega.
Ed eccolo, infatti, presente a Milano e a Roma, fotografato insieme a vertice e ministri della Lega, persino al neo-eletto presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a caccia di pubblicità (Instagram) e della formalizzazione di un’agognata riconferma della delega ai rapporti con gli italiani nel mondo, in Argentina ed in Sudamerica. Questa l’intervista esclusiva che ci ha rilasciata Marcello Bomrad.
D: Ha ottenuto da Salvini and Company la promessa di una formale riconferma della sua antecedente investitura a Delegato responsabile dei rapporti con gli italiani nel mondo in Argentina?
R.: Sì, ma in realtà questa conferma o riconferma non è mai stata messa in dubbio. Formalmente io sono il coordinatore nazionale della Lega Salvini-Premier in Argentina e anche Commissario in Colombia e probabilmente diventerò anche Coordinatore per il partito in America meridionale.
Sono venuto in Italia a votare, perché noi italiani all’estero possiamo votare soltanto per corrispondenza nelle elezioni politiche ed in quelle per i referendum, ma non per le amministrative regionali e Europee. Per questo, ripeto, sono qui in Italia a mie spese, per dare il mio voto e riconfermare stima e fiducia al presidente della Regione Lombardia, Fontana, un grande uomo di governo del mio partito. Partito del quale sono stato uno dei primi tesserati in Argentina più di 10 anni fa e dal quale in seguito, nel 2018, sono stato nominato coordinatore nazionale dove risiedo, in Argentina. Pertanto, non c’è bisogno di nessuna riconferma. Sono solo venuto qui in Italia a votare in Lombardia e adesso mi trovo per due giorni a Roma dove sono stato ricevuto dal ministro Giorgetti e dove ho anche parlato con il ministro dell’Istruzione Valditara, proprio su tema di sua competenza, quello relativo all’istruzione ed al riconoscimento ed alla equipollenza dei titoli universitari conseguiti in Argentina con quelli italiani.
Ho evidenziato, sempre al riguardo, come noi della Lega, in campagna elettorale all’estero, ci siamo caratterizzati per la concretezza del fare e per un’efficiente e scrupolosa amministrazione del territorio.
Tre, in particolare, i temi cavalcati in campagna elettorale: un no deciso allo “ius soli” e la decisa riconferma dello “ius sanguinis”, l’equipollenza dei titoli universitari conseguiti all’estero con quelli italiani per milioni di Italiani nel Mondo, circa 80 milioni di oriundi ed oltre 6 milioni di cittadini italiani in tutto il mondo, perché possano venire a lavorare in Italia e supplire alle consistenti carenze di mano d’opera e personale. Anche nell’importante comparto della medicina, dove in modo molto singolare si è privilegiato l’arrivo di medici cubani, preferendoli ai nostri connazionali all’estero, pronti a venire qui da tutto il mondo.
Ci sono tantissimi italo-argentini, non solo medici, che possono agevolmente venire in Italia, grazie anche alle recenti condizioni agevolate previste da norme peraltro fortunatamente già vigenti. Quindi, e proprio a questo riguardo, stiamo lavorando seriamente con il ministro Giorgetti, con il ministro Valditara, con lo stesso vicepremier Salvini e con tutte le strutture della Lega, per incentivare e rendere sempre più concreto l’arrivo di nostri connazionali, per colmare con loro presenza buona parte delle carenze esistenti nella nostra penisola.
Questi, l’intento e l’impegno, con la finalità di fare solo il bene del nostro paese, senza chiedere alcunché relativo a possibili, contestuali benefici per la gente d’Italia oltre confine. Una maniera seria e concreta, quella da noi individuata, per contribuire alla crescita economica italiana.
Terzo punto, infine, il miglioramento dei servizi consolari italiani in tutto il mondo. Noi, come Paese, stiamo purtroppo sottoutilizzando questa fenomenale risorsa degli italiani all’estero. L’Inghilterra ha la sua Commonwealth britannica ma noi, sempre in tal senso, siamo molto più dotati di loro per fare una Commonwealth italiana in tutto il mondo. Abbiamo, infatti, una grande Comunità, anch’essa sottoutilizzata, a Toronto, Buenos Aires, New York, Sydney e disponiamo di 84 Camere di Commercio. In sintesi, siamo in possesso di una vera e propria struttura fenomenale.
Adesso con un governo di Centro-Destra, con la Lega, partito della concretezza, ma anche con Fratelli d’Italia e Forza Italia, sono certo si aprirà una nuova fase storica per ripensare a come gli italiani all’estero possano tangibilmente contribuire alla crescita economica del loro Paese.
D.: Mentre lei fa passerella con i vertici della Lega, le è noto come suoi conoscenti, nel passato camuffatisi per amici, stiano ora attivamente cercando di soffiarle l’incarico di Delegato all’estero del suo partito, organizzando nuove strutture parasindacali e creando chat internet apposite, per divulgare il loro operato e se possibile portarle via parte dei simpatizzanti già acquisiti?
R.: Consideri che io sono un imprenditore e che provengo da attività svolte nel settore privato. Quindi, come può immaginare, il mio secondo appellativo ha proprio il nome slang di “concorrenza” e, pertanto su di essa e per essa, non nutro assolutamente alcun timore, considerandola anzi un fattore di crescita per un’azienda, un’industria, un’idea politica. Pertanto, chi la pratica ha tutto il mio appoggio senza alcun minimo timore da parte mia. Pensi che, proprio grazie ad essa, ho tranquillamente ottenuto il raddoppio dei voti per il mio partito, e quindi anche per l’alleanza di Centro-Destra, nelle recenti elezioni politiche di settembre dello scorso anno, rispetto a quelle tenutesi nel 2018. 15 mila voti di preferenza a livello personale quelli da me ottenuti, da considerare un precedente storico per l’altissimo numero di preferenze attribuite, in quanto mai prese nel passato da nessun altro candidato presentatosi, in Argentina. Nazione quest’ultima, mi preme ricordarlo, con la più alta quantità di italiani nel mondo.
Rispetto alle organizzazioni parasindacali citate nella sua domanda, le rispondo con convinzione che esse hanno un importante valore aggiunto sociale, perché nate con la finalità di aiutare i nostri connazionali, sia in Italia che all’estero. Nel caso dell’estero, però, essendo i patronati organismi pubblici, finanziati quasi integralmente dai contribuenti italiani, ritengo che con essi si debba essere particolarmente cauti e prendere adeguate misure di comportamento. Da una parte, per l’incompatibilità, sancita dalla legge vigente, sui rappresentanti legali al loro interno che contestualmente ricoprano cariche attive nei Comites, dall’altro come persone, quest’ultime, sempre se attive al loro interno, ritenute, di fatto e per legge, incandidabili nel caso di elezioni politiche.
D.: Ha ideato lei o su sua iniziativa ha fatto creare lei strutture legali innovative di ausilio alla nostra Comunità all’estero, per coadiuvarla nel disbrigo di tutte le loro pratiche e necessità di tipo burocratico-legali e permetter loro, con maggior celerità e semplicità, di riuscire ad ottenere il tanto desiderato riconoscimento della cittadinanza italiana?
R.: Come dicevo nella mia antecedente risposta, riferendomi ai 3 punti salienti indicati, tra quelli considerati di maggior rilievo, sempre nella più recente campagna elettorale, il terzo punto è certamente quello di maggiore rilevanza e si riferisce in particolar modo al miglioramento dei servizi consolari. Per chiarire con maggior semplicità questo terzo punto, prendiamo come esempio Buenos Aires, una città con mezzo milione di italiani, nel suo complesso con più cittadini di Verona e Venezia messe assieme. Ma a Venezia, però, si può risolvere facilmente il disbrigo di una pratica di rinnovo del passaporto rivolgendosi alla Questura locale più vicina, tra le tante poste a disposizione, mentre a Buenos Aires esiste, purtroppo, un solo ed unico sportello per l’espletamento della pratica ubicato presso la competente sede consolare. Ciò, ovviamente, crea problemi di ogni tipo alla nostra gente all’estero, generando conseguentemente un diffuso malcontento verso istituzioni e politica.
Ho pensato, quindi, per poter ovviare, quanto meno parzialmente, agli inconvenienti determinatisi in maniera purtroppo continuativa per i nostri residenti all’estero, a strumenti alternativi per poter agevolare i connazionali a tale riguardo. E per semplificare e venire incontro alle loro esigenze ho reputato percorribile per venire incontro alle loro esigenze il fattivo coinvolgimento di enti, organismi, associazioni e studi legali già esistenti.
Concludo, rispondendo alla sua un po’ maliziosa richiesta espressamente rivoltami che, da parte mia, non vi è nessuna correlazione, di tipo diretto o indiretto, tra me e gli enti (ubicati in Argentina o in Italia) se non di puramente spontanea, liberale consulenza e di gratuito ausilio alla nostra gente. Ciò, chiaramente, anche in quanto come rappresentante ed esponente di vertice in Argentina della Lega Salvini-Premier non mi sarebbe consentito alcun collegamento di natura economica con tutti loro.
D.: In considerazione della sua evidente passione politica e del suo fermo desiderio di aiutare i connazionali italiani residenti in Sudamerica, quali saranno le prime iniziative che conta di realizzare per la nostra Comunità all’estero che diano anche visibilità a lei ed al suo partito politico?
R.: Tra i diversi, prioritari obiettivi già citati in precedenza, improrogabile e di altrettanta rilevanza appare quello della la riforma del voto degli italiani nel mondo. L’attuale voto per corrispondenza per i residenti all’estero rappresenta un grande spreco di soldi per tutti i contribuenti italiani. Nelle elezioni più recenti, come in quelle del 2018, i tanti casi verificatisi di brogli elettorali hanno rappresentato una triste costante che continua di fatto a prostituire questa diritto costituzionale dei cittadini di molti paesi. La soluzione non sta nell’eliminare il diritto di voto all’estero per tutti i paesi civili al mondo, dagli Stati Uniti alla Francia, ma nell’individuare una nuova forma di esercizio dello stesso con l’utilizzo della più recente tecnologia di blockchain che determini una reale inviolabilità dei dati e che si avvalga di strumenti digitali analoghi allo “spid” dando vita concreta ad un sistema pubblico di identità digitale.
D.: Se può confidarcelo, che le hanno detto e promesso i vertici della Lega per aiutarla in questo suo impegnativo compito in favore degli aderenti del partito all’estero?
R.: Le confido in un orecchio che ho parlato con il Segretario Federale Salvini, con il Presidente Fontana, con il Coordinatore della Lega nel mondo Borchia e tutti hanno dato valore massicciamente al cento per cento al grande lavoro da noi svolto e sviluppato in nome e per conto del Partito. E non soltanto realizzato in America meridionale, ma anche in Nord America con Donato Manieri, con Grigoletti in Oceania, con Boccaletti in Europa, un intenso e coordinato lavoro che rappresenta un perfetto esempio di attivismo e proselitismo da diffondere in tutta la coalizione del Centro-Destra.
Con questo mio viaggio si è ottenuto da tutto il vertice della Lega e sicuramente anche da tutti gli altri partiti del centrodestra un appoggio totale a questo nostro lavoro svolto all’esterno dell’Italia.
D.: La Sinistra, in particolare il PD, nonostante il suo attuale “impasse” negativo in Italia, risulta molto ben organizzata strutturalmente e ben combattiva oltre confine. Non ritiene che sarebbe il caso, anche e soprattutto all’estero, di creare per l’avvenire un effettivo fronte comune tra i partiti della maggioranza, evitando così discordie e sterili polemiche, peraltro poco costruttive, per realizzare nuove, importanti, unitarie iniziative in loro favore?
R.: Tutta la mia campagna elettorale dello scorso anno è stata fatta con il simbolo della Coalizione che si chiamava all’estero Salvini- Berlusconi-Meloni. Noi all’estero in ogni sede consolare italiana nel mondo abbiamo una sorta di mini-parlamento chiamato Comites, Comitati italiani all’estero. Per farvi parte e costituirli, la Lega e se non sbaglio il Centro-Destra si sono presentati per la prima volta, nel 2021, in Argentina ed in altri 50 paesi nei Consolati di tutto il mondo. È stata questa la prima iniziativa d’unione già realizzata.
Concludendo, una concreta unione all’estero tra i diversi partiti della maggioranza, per il tramite dei loro Delegati, è impegno preso e adempimento in fase di realizzazione che si ritiene diverrà a breve realmente praticabile.
Un magheggio ulteriore tra gli altri dell’agente BondRad?
Se lo chiedono con curiosità in molti.
Pier Francesco Corso
You may also like
-
Italiani nel mondo – Meloni, una brutta dimenticanza
-
Intervista a Massimo Romagnoli
-
Mire: “Il nuovo DPCM nega un diritto: quello degli italiani residenti all’estero di fare rientro in patria”
-
L’On. Massimo Romagnoli da Bruxelles a Ginosa dal Parlamento Europeo all’Atelier di Carmen Clemente
-
Vincenzo Caprioli Vice Presidente del Movimento delle Libertà